lunedì 28 aprile 2008


la pianura è maculata
dall’ombra delle nuvole

una brezza tiepida
trasporta sapori primaverili

i pensieri evaporano lasciando le tracce
in un sorriso leggero

…è la sostanza di cui è il sogno
che non riesco ad afferrare

lunedì 21 aprile 2008


è buio

l’asfalto lucido di pioggia
fa da sfondo al mio viaggio
mentre le cateratte del cielo si aprono

il mio espiro copre la visiera del casco
ed il mondo cambia contorni

un universo saturo di funzioni luminose
su assi cartesiani invisibili

cerchi luminosi alonati che cangiano colore
in gallerie con volte nere e navate laterali

implosioni ed esplosioni di luci
ad intermittenza
…ed io lì
ad attraversarli

sollevo la visiera
e torrenti di condensa cancellano tutto

la richiudo
…e quel mondo fantasmatico
ricomincia



coda

quasi fermi in galleria
l’aria è satura di gas di scarico

ritiro su la visiera
e mi sento una sogliola schiacciata tra scatolette metalliche

un bus ci costringe a fermarci
non c’è spazio per superarlo
stazioniamo dietro

tiro su gli occhi
…e duemila mani di bimbi ci salutano sorridenti

rispondo agitando il braccio


questo però, è un altro viaggio…

lunedì 14 aprile 2008


…vorrei finalmente aprire
quella finestra

non sono ancora pronta
mi dico

ma è solo l’ennesima giustificazione
che mi ripeto
…a cui non credo più

venerdì 4 aprile 2008


dare un nome al dolore che ti abita
non ti esenta dal percepirlo

lo hai perimetrato con la testa
e nella tua mente
ma la sua collocazione è altrove

è nell’altrove che senti l’effetto del tuo stato

quest’altrove che è parte di te ma non puoi toccare
né indicare
perché lo conosci ovunque

e un pensiero le dà confine
mentre l’altro ne è schiantato
e un altro ancora appena generatosi
ne cerca uno e un altro ancora per attenuarlo

…e poi basta un’impressione esterna
per farti cambiare stato nel il respiro di un attimo
per poi tornare lì


e l’osservazione repentina di questi cambiamenti di stato
ti portano a sillogismi non convenzionali

ti chiedi se il tuo vivere non sia confinato
al mondo esistente nella tua mente
…dove tutto si dipana attraverso i pensieri che t’attraversano
architetture topografie e toponomastiche
…dove tutto è mobile
dove tutto è tutto e anche l’incontrario
…dove tutto appare e svanisce senza soluzione di continuità
senza un attimo di tregua
…dove la partecipazione esterna esiste solo
per generare altri pensieri e altri stati
dimentichi del precedente
ma fermamente ancorati al passato e ad improbabili futuri
smemorati del presente

…e ti chiedi il senso di questa indagine
indagine sterile
di cui non riesci a fare a meno

a cosa ti porta ciò

e …se gli altri sono soggetti come te
al medesimo moto, alle medesime leggi…

se si …ti consola?

no

ti chiedi se è possibile sottrarsi
a queste modalità

questa infinita spiga di grano
senza inizio né fine
dove l’analisi in sezione composita
si presenta sempre e comunque come un uroboro