mercoledì 30 luglio 2008


a chi ama l'azzurro
in ogni sua sfumatura
e ovunque sia...
a chi si nutre di impressioni nuove
ancora ancora e ancora
a chi ha fame d'altrove...
buon viaggio!

venerdì 25 luglio 2008


imbrunire

l’azzurro si muta in oro rosato
mentre un dolce languore
s’impossessa delle mie membra

la mia mente
scorre placidamente
senza afferrare nulla

un fiume che scorre lambendo argini
che non lo trattengono


l’appeso è divenuto bagatto

…e sono pronta per un nuovo viaggio

il presente la meta!

mercoledì 23 luglio 2008


constatare la scaturigine e l’atteggiamento
di certe modalità che mi abitano
non fa si che il limite venga superato

devi trovare un centro
mi dici

sai che ti voglio bene
continui

così non puoi andare avanti…

ed io ti confesso che sono svogliata
stanca

stanca di questo continuo riproporsi di vecchi schemi
che credevo ormai svaniti

vecchi schemi con indosso vestiti nuovi
che mi danno l’illusione di nuovo
in questo sonno in cui mi son di nuovo abbandonata

ho bisogno di nuovi stimoli
per attivare la mia attenzione
…o è di nuovo un aspettare?

cosa?


i fiori del giardino
continuano a curarmi mentre mi curo di loro
facendo evaporare queste circumlocuzioni senza fine…

martedì 15 luglio 2008


è una sera d’estate

il fine cena in quel ristorante di balata
si protrae stanco

allegria forzata e parole estive di sprecano

non siamo più capaci di dialogare
noi adulti
i luoghi comuni e gli intellettualismi abbondano

i due bimbi che partecipano
da quando è iniziata la cena si sono collocati vicino a me
ed io stanca di allegria e parole estive
mi sono raccordata a loro

siamo collocati all’altra estremità del lungo tavolo
e riempiamo il copritavolo di carta
di improbabili animali e fiori fantastici

abbiamo una sola penna
e a turno aggiungiamo un particolare
ad un pesce con la maschera da sub
o ad una stella che regge un palloncino

il bla bla bla cerca di coinvolgermi

…non ne ho voglia
ed il mare è ad un respiro da me

propongo ai bimbi di spostarci sul muretto

il mare è lì
che gioca con il suo movimento eterno
placidamente
con le rocce emerse illuminate dal lampione

ehi!
ma ci sono i pesciolini!
guarda!
ma sono milioni milioni!

sono eccitati
mentre io bevo il loro stupore
…il mio non so quando e dove l’ho perso

d. ha cinque anni
improvvisamente si abbarbica alle mie gambe
puntando il dito su una sagoma rocciosa

è un coccodrillo che si muove verso di noi!

cerco di rassicurarlo
cercando di spiegare che è solo il movimento dell’onda
e il gioco di luce del lampione
che crea quella suggestione

g. ha qualche anno in più
ma l’illusione è troppo interessante per lasciar correre

l’eccitazione raggiunge vertici parossistici

dico che i coccodrilli non vivono a queste latitudini
e non in acqua salata

…ho la nettissima percezione che queste spiegazioni
infine
non soddisfino nemmeno me
sommersa come sono
dalla loro eccitazione paura e gioia insieme

gli occhi sfavillano

…e finalmente
vedo il coccodrillo anch’io

si muove languido
con i suoi occhietti che un po’ compaiono e un po’ spariscono
così come il corpo e la coda
seguendo il ritmo dell’antica canzone del mondo

è quasi passato un anno
in quest’estate che ha sapore d’autunno

non aspetto altro
che incontrare i bimbi e il nostro coccodrillo…

lunedì 7 luglio 2008


l’attenzione come volontà

la volontà come volersi

il conoscere e il riconoscere

il raccogliersi carezzandosi
…prima del compimento

le associazioni e il rilevare sempre a posteriore
l’evento

l’attimo di stupore e smarrimento
nella constatazione…

mercoledì 2 luglio 2008


il domani di ieri è arrivato
e non riesco ad imprimere azione

il numero è lì
che mi guarda dal display

è solo un minuscolo movimento
per il mio pollice

ma rimane fermo in sospensione
mentre i battiti del mio cuore sono in accelerazione
sempre di più

so che quel movimento può imprimere una svolta al mio divenire
da tempo in stasi
…è il momento della scelta

e la paura del possibile
è quasi più terribile del buio di questi anni

questo buio oramai conosciuto
dove i passi sono divenuti agevoli
per aver ripercorso enne volte lo stesso giro
per aver ripercorso enne volte lo stesso dolore
in tutti i suoi colori ed umori

…sempre uguale sempre diverso
perché è l’ultimo che ricordi

e l’ultimo è sempre il più intenso
perché è l’ultimo che vivi

il numero…

porre fine a questo dolore conosciuto
per incontrarne uno nuovo nuovissimo
…aver questa certezza non conforta

l’ho mandato in memoria il numero a furia di guardarlo
ed i miei demoni s’agitano s’affollano urlano
tutti insieme

…e mi perdo
non riuscendo ad ascoltarne alcuno

…mentre continuo a tener d’occhio il numero
quasi che volessi s’attivasse da solo

…quasi che volessi farlo sparire