…per quanto io ti voglia disperatamente incontrare
il tuo spavento è tale che ti neghi

…ed io
continuo ad invitarti dolcemente

...saprò aver pazienza

qui sulla frontiera
cadono le foglie

anche se i miei vicini
sono tutti barbari
e tu
tu sei a mille miglia da qui

…ci sono due tazze sulla mia tavola

c’è un nuovo inquilino a casa
o meglio
ho fatto la sua conoscenza da poco

eraclito

un ragnetto microscopico e nero come il carbone
che ha preso residenza sulle piastrelle bianche della cucina
sopra il lavello

girella lì
incurante di me e delle gocce d’acqua

sorrido
mentre penso alla nuova via
e alle scarpe nuove che mi piacerebbe indossare
in questo nuovo corso

eraclito
secondo te devo proprio metterle le scarpe nuove?

oppure sarebbe meglio continuare a piedi nudi?

non ti interroghi di scarpe, si?

non ti interroghi né di vie né di corsi

sei lì
sulla tua piastrella e più non domandi

sarebbe straordinario poter dialogare con te
son sicura che avresti tanto da dirmi

la goccia improvvisa ti provoca un movimento repentino
finito in un’altrettanta immobilità

ricomincia il tuo attimo dopo attimo
…quell’attimo che io non colgo
confondendolo tra scarpe vie e corsi

sorrido

alcuni bimbi hanno inventato un gioco nuovo

lanciano sassolini sui vetri e all’interno dell’ufficio dove sto lavorando
per poi scappare a nascondersi

chissà cosa li spinge a fare ciò…

ho somma difficoltà a ricordare quando ero io il bimbo…

l’eccitazione nel fare qualcosa che sai benissimo
irrita gli adulti?

conoscere il limite e provare a superarlo?

o il gioco è il mettersi nel gioco?

chissà come mi sentirei in un corpo di bimbo
avendo la mia consapevolezza e la sua innocenza…


un giorno o l’altro proverò :)