martedì 23 dicembre 2008


c’era una volta un giovane principe, che credeva a tutto
salvo a tre cose

non credeva nelle principesse, non credeva nelle isole
non credeva all’esistenza di dio

suo padre, il re, gli aveva detto che queste cose non esistono

siccome non c’erano principesse né isole nei possedimenti di suo padre
e nessun segno di dio, il giovane principe credeva a suo padre

ma poi, un giorno, il principe fuggi dal palazzo

arrivò nel paese vicino, e qui, con stupore
da ogni spiaggia vide delle isole
e su quelle isole strane e conturbanti creature alle quale non osò dare nome

mentre cercava una barca
un uomo che indossava un vestito da sera inappuntabile
gli si avvicinò sulla riva

“sono vere isole quelle?” chiese il giovane principe

“certo che sono vere isole” disse l’uomo vestito da sera

“e quelle strane e conturbanti creature?”

“sono pure e autentiche principesse”

“allora anche dio deve esistere!” gridò il principe

“sono io dio” rispose l’uomo che indossava un vestito da sera inappuntabile
con un inchino

il giovane principe se ne tornò al più resto a casa

“sei tornato” disse il re suo padre

“ho visto isole, ho visto principesse, ho visto dio” disse il principe con tono di rimprovero

il re non si lasciò commuovere

“non esistono vere isole, né vere principesse, né un vero dio”

“io li ho visti!”

“dimmi com’era vestito dio”

“dio indossava un vestito da sera inappuntabile”

“le maniche della sua giacca erano rimboccate?”

il principe ricordava che lo erano

il re sorrise

“quella era l’uniforme di un mago
ti hanno ingannato”

allora il principe tornò nel paese vicino, si recò sulla stessa spiaggia
e di nuovo s’imbatté nell’uomo che indossava un vestito da sera inappuntabile

“il re mio padre mi ha detto chi sei” disse il giovane principe indignato

“l’altra volta mi hai ingannato, ma adesso non più
adesso so che quelle non sono vere isole né vere principesse
perché tu sei un mago”

l’uomo sulla riva sorrise

“sei tu che sei ingannato ragazzo mio
nel regno di tuo padre ci sono molte isole e molte principesse
ma tu sei sotto l’incantesimo di tuo padre e perciò non puoi vederle”

il principe tornò a casa pensoso

quando vide suo padre lo guardò negli occhi

“padre, è vero che non sei un vero re, ma solo un mago?”

il re sorrise e si rimboccò le maniche

“si, figlio mio, sono solo un mago”

“allora l’uomo sulla riva era dio”

“l’uomo sulla riva era un altro mago”

“devo conoscere la verità vera, la verità al di là degli incantesimi”

“non c’è nessuna verità oltre gli incantesimi” disse il re

il principe era molto triste

disse: “mi ucciderò”

mediante un incantesimo, il re fece apparire la morte

la morte rimase sulla porta e con un cenno chiamò il principe

il principe rabbrividì

ricordò le isole belle ma irreali e le principesse irreali ma belle

“benissimo” disse “posso sopportarlo”

“vedi, figlio mio” disse il re “adesso cominci anche tu a essere un mago”

lunedì 15 dicembre 2008


il giorno indugia fin nelle tenebre
ed il cielo ha una strana profondità

notti in cui nuovi mondi
sembrano sempre sul punto di apparire

…pare in queste notti
che i suoni ci siano
solo per far sentire il silenzio
e non il contrario

martedì 9 dicembre 2008


...e torno al cuore
tra il russare sommesso di italo
ed il profumo di talco di teresa
spero...
le parole confortano a volte

mercoledì 3 dicembre 2008




il corpo a suo agio
monolitico e rilassato
cede fasci di se e s’assesta
con rumore sordo all’interno

la mente
vaga e divaga
alla ricerca di uno stato di chete
dove l’osservatore
bacchetta e ride

il nucleo localizzato nel plesso
il più difficile da raggiungere
fantasticato e non afferrato
vago e divago
divago e vago

il tempo
si comprime e dilata
ed io


constato
che le parole in pensieri
virano nuovamente
in immagini
non c’è suono né parola
ascolto senza orecchie

colore e non

è un capo velato chino
che si solleva
ed il volto non esiste

è un’intuita sfera
che tenta di partorire
forzando l’addome

è una sfera buia adesso
la vedo
ingabbiata in una rete di corda
aperta alla sommità
ma l’uscita
continuo a cercarla laterale
slabbrando le corde in orizzontale

apro il varco
ma non esco

confluisce in esso
un’onda fluida di marea enorme
scura e lucente
proveniente dall’esterno

colma e dilata
in questo movimento vorticoso
in ingresso

attimo di unità