martedì 20 luglio 2010



a volte mi chiedo se la realtà esiste davvero
se c'è veramente una natura delle cose
obiettiva ed intatta
o se tutto ciò che ci accade
è già modificato in anticipo dalla nostra immaginazione
se sognando qualcosa gli diamo vita...
...quando si ha il cuore indurito dal proprio dolore
è facile restare indifferenti a quello altrui

"ritornare a sud
per seguire il mio destino
la prossima tappa del mio cammino in me
per trovare le mie stelle e i mari"

martedì 13 luglio 2010




ognuno ha la sua storia

capita che da una storia si aprono delle porte
che mettono in comunicazione con altre

sono giorni di condivisione e gioia
dove i superamenti di ostacoli
ti portano a sovrapporre la tua storia con l'altra

capita che non distingui più la tua storia dalla sua
e i meccanismi di identificazione quasi non li cogli

è stagione dove non esiste null'altro

i tuoi pensieri diventano suoi e l'incontrario

capita che la porta che univa le storie
si socchiuda
per vicende che non avevi considerato
o semplicemente perchè ognuno, nonostante condivida
ha comunque la sua storia

accade allora che ciò che univa diventa distanza
e che ogni piccolo evento che riguarda l'altra
viene catalogato con giudizio
lì dove non esisteva

non condivido ma rispetto
è la litania
ma il bisogno di distruggere nel mentale
diventa primario
per contrastare il sentimento di perdita che ne è derivato

lo struggersi e il chiedersi
l'atto

la mente genera mostri e no
si scinde in piccoli frammenti in contrasto tra loro

scontri che annichiliscono
bagnati di lacrime

scontri che riaprono ferite che credevi rimarginate
...era apparenza

il distillare allora è necessità
e l'unico luogo ove è possibile
è il silenzio

silenzio

un attimo al giorno più un attimo

esplori spazi che non sapevi di possedere
aree dove la mente la percepisci come volontà
per esercitar disciplina

l'architetto mentale diviene diafano

ciò che lo nutre sono moralismo invidia giudizio
e la convinzione che non si possa avere la propria storia
indipendentemente da un'altra

accade che scopri che sei altro dal mondo in cui
condizionamenti ed educazione ti avevano confinato
che l'immagine che avevi di te era distorta e sfocata

accade che cominci a sorridere e gustare le piccolissime cose

è un sorriso che dedichi a te e con te condividi

è un sorriso che appiana le pieghe della mente e non

è un sorriso che apre tante porte di tante storie
dove adesso entri in punta di piedi
per non disturbare
...per non disturbarti

stasera da quella porta che si è socchiusa
l'architetto ha tentato di proporre le stesse dinamiche di un tempo
quando ho riagganciato la cornetta del telefono

l'inizio del dipanarsi dei pensieri
è stato feroce

...attimo in sospensione di respiro e

sono altro
gli ho comunicato ridendo.

la matrangela candida nella sua immobilità
sembra sorridere...

ridendo punto

è il primo punto che metto alla fine di uno scritto
da tempo immemorabile

ho sempre dato agli scritti
...apertura

oggi è arrivato da non so quale meandro
non ho coscienza d'averlo richiamato

si è chiusa una stagione?

...tempo di un'altra stagione
di un'altra vita

la mia

lunedì 5 luglio 2010










e. mi regala un sassolino sferico bianco
che ha appena trovato

mi chiede se è quella la madre di tutti i sassi tondi
vista la mia propensione a cercare la pietra perfetta
in questo viaggio

lo tengo in mano
assorbendone colore
...trasmettendogli calore

l'ho ancora in mano mentre girello per il tempio di luxor
inebetita dalla quantità di gente che lo percorre
dopo il silenzio e l'immensità del deserto
questo bagno di folla mi opprime
...quasi che i granini di sabbia si siano trasformati

l'orizzonte visivo lo devo spostare più in alto
per viaggiare oltre il tempo
ed escludere cacofonia e forme animate che mi disturbano
riesco a gustarmi colonne con papiri aperti e chiusi
tracce di antichi splendidi colori accesi
incisioni perfette e magnifiche nella loro semplicità
pregne di simboli perduti e arcani
lì, dove la mano dell'altro uomo non è arrivata

compongo la mia preghiera nel santuario di amon ra
con i sassolini trovati in loco anche se non è stato facile reperirli
mentre osservo il soffitto
in parte ricoperto di piccole stelle rosse dipinte

è quasi il tramonto
la gente comincia a scemare
mi siedo su un tronco di colonna
nella piazza antistante il santuario
facendo spaziare lo sguardo sulla foresta di colonne che la compone
e l'intervallo tra esse riempito di palme

...verde e oro inciso all'imbrunire

m. mi dice che adesso
che il cicaleccio e lo scalpiccio delle persone è finito
riesce a sentire ciò che abitava quel luogo
...la gente ha solo fretta di fotografare e fotografarsi
non ha tempo per immergersi e ascoltare

silenzio
sosto lì
persa tra il ricordo dell'immenso di stamane
e la mano dell'uomo di adesso

la bellezza di oggi per magnificare ieri?
la costruzione degli uomini per glorificare il dio?

chi percorre oggi
sentieri che erano solo di sacerdoti
con che animo lo fa?

...e la chiave della vita su ogni colonna

mi avvio verso l'uscita

l'imbrunire avvolge e avanza lentamente
la compagnia attende alle porte del tempio
ma non mi affretto
il gusto dei passi è adesso intenso

vengo attratta da una coppia di statue
che non avevo visto all'inizio della visita
e
mi ritrovo all'ingresso di una piazza di un tempietto
deturpato e annerito
dagli escrementi dei piccioni

la mia attenzione è catturata da una serie di bassorilievi
raffigurante un cobra con il disco solare in sequenza
quasi fosse un ricamo
uagit, mi dirà in seguito la guida

un uomo compare dall'interno del tempio
e mi fa cenno d'entrare

avanzo lenta
ho timore
ma le mie gambe avanzano senza ch'io abbia dato coscientemente l'impulso

non c'è nessuno oltre me e lui

il luogo è buio
per mancanza di luce e per il colore

il suo sorriso i suoi occhi e le sue mani m'incoraggiano
...il sassolino bianco tra le mani

lo seguo
mi conduce in una stanza
davanti ad un bassorilievo particolare
non riesco a vedere di cosa di tratta
anche se la parte che ho davanti è lucidissima
in questo preciso momento non ho curiosità alcuna
...l'unica lama di luce che arriva è flebile ed arriva dall'ingresso del tempio

prende la mia mano destra
e me la pone sul cuore
è di fianco a me sul lato sinistro
sono in attesa di non so...
ed il mio stato è calmo
nonostante la condizione non ordinaria

mi guarda sorridendo
indica su di se la fronte e il cuore
congiungendo poi le mani

raccordo tra mente e cuore?

equilibrio?

lucidità e partecipazione?

pensieri scomposti in àncora presso la mente
ed è il quid che prende il sopravvento e s'abbandona

sempre sorridendo il signore
...chi è questo signore?
conduce la mia mano sinistra, quella che stringe il sassolino
sul bassorilievo
una mano semichiusa
le due dita finali tengono il sassolino le rimanenti toccano il bassorilievo
guidata dalla sua mano
porto la mia
dal bassorilievo al cuore per tre volte
mentre lui bisbiglia parole incomprensibili

il calore della sua mano sul mio polso
ha carattere straordinario
un bracciale sottile leggero quasi evanescente
eppur fermo
...ed io
non riesco a formulare nemmeno un pensiero organico

l'unica percezione
un'apertura totale e lo star bene

sto bene...
nonostante sembra io non abbia più identità
sono
...quasi identificata con questo luogo
quasi
è nell'atto del magister mentre registra l'evento

seguo tutte le indicazioni avendo perso tutti i perchè

...lascio che sia
come sempre mi ripeteva il nonno
quando lo incalzano con le domande

mi sospinge in un altro locale
e qui, recitiamo lo stesso rito
inserendo la fronte
...e per sei volte tocco il bassorilievo
dedicando il movimento alla mente al cuore
alla mente al cuore
alla mente al cuore
...l'intensità non ha eguali nella mia esperienza
vuoto colmo

il rito è concluso
lascia la mia mano
e si pone davanti a me
...incontro occhi attenti gioiosi e scurissimi
laghi profondissimi
mi ringrazia congiungendo le mani all'altezza del cuore
inchinandosi

il sorriso
non l'ha mai abbandonato
mi ha vestito durante tutto il tempo
tranne nei bisbigli quando ho percepito autorevolezza

rispondo con il medesimo atto
mentre mi chiedo con un pensiero lontanissimo
perchè ringrazi me
quando son io che dovrei ringraziare

la mia pietruzza bianca nella mano
i miei occhi persi ma attenti
mentre percorro la via che mi conduce all'uscita del tempio

quiete

qui e ora

...ed ora ancora

il pensiero è il padre della parola che è madre dell'atto