giovedì 31 marzo 2011




dopo tre giorni di assenza dal giorno
finalmente esco fuori

accarezzo i fiori sbocciati in giardino
stupendomi della profusioni di colori
e la perfezione delle forme
godendo il momento

quasi

quasi
se l'allunghi nel pronunciarla nel pensiero
ha un suono che mi riporta all'arabo e al deserto
all'immensità
dove le stelle si specchiano nella sabbia
se sai guardare

quasi

quas ar
è enorme la distanza che ci separa

quasi
ed è il paletto che la mente mette al mio cuore
quando per un infinitesimo istante gusta il sapore

desidero scrivere una nuova pagina
omettendo il quasi
...più tardi imparerò ad interrogarlo

mercoledì 16 marzo 2011






l'accesso in città stamattina è stato arduo

la collina franata
ponte vittorio chiuso per consentire la preparazione
dei fuochi di stasera

continua a piovere
e la consistenza è simile alla resina dei pini

questa pioggia non la vedi
...la respiri
così come il tricolore che veste tutto

mi aspettano al caffè fiorio
nella sala grande al pian terreno
proprio di fronte all'ingresso
e ho un ritardo di quaranta minuti

i sorrisi di alcuni mentre compaio
sono misti agli interrogativi di altri

la conversazione si arresta
mentre stringo mani memorizzando nomi
e baciando visi di cui conosco non solo i movimenti

mi siedo tra loro un po' a margine
...sono l'ultima arrivata
e le geometrie non devono essere scompaginate

basta poco
e mi sento una gocciolina che è stata inglobata in quella più grande

un perimetro elastico
trasparente
che non ha paura delle diversità che contiene
...la diversità come fonte di ricchezza e nutrimento

il tempo perde il suo significato
e il suono del telefono nella mia borsa rimane un richiamo lontano
inascoltato
...la mia attenzione è focalizzata altrove

altrove canta morgan

"applico alla vita
i puntini di sospensione
che nell'incosciente
non c'è negazione

svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni

lascio che le cose mi portino altrove"

...è li che tendo

mercoledì 9 marzo 2011






"raprì l'occhi e subito li richiuì

da tempo gli capitava 'sta specie di rifiuto dell'arrisbiglio
che non era per prolungare qualichi sogno piacevole
che oramà gli capitava di fari sempri cchiù raramenti
no
era pura e semprici gana
di restare ancora tanticchia dintra al pozzo scuro
profunnu e càvudo del sonno
ammucciato propio in funno in funno
indove sarebbi stato impossibile che qualichiduno
l'attrovasse"

mi son lasciata andare
è ora che ti lasci andare

...è il soggetto che fa la differenza

è ora che io ti lascia andare

son io che t'abbandono
e non m'abbandono più a te
per non sentirmi più abbandonata

il ricordo ha la capacità di non farmi vivere
ciò che realmente va vissuto:
il presente
nella sua intierezza

perdermi nel ricordo godendo nel ricordare
perdermi in proiezioni del ricordo che non sarà ...sapendolo
annullo l'ora

mi lascia questo stato un sapore malinconicamente amaro

ricordo traditore
ti dico
mi ferisci
m'infliggi la più crudele delle sofferenze
...e ho fatto tutto da me

sciupo sapendo di sciupare

il mio mentale è bravo!
è un abile costruttore
...peccato che edifichi sempre su terreno sabbioso

devo cambiar architetto costruttore e direttore lavori?

il desiderio è femmina
e parte dal cuore