lunedì 31 marzo 2008


“le nostre parole sono spesso prive di significato

ciò accade
perché le abbiamo consumate, estenuate
svuotate con uso eccessivo
e soprattutto inconsapevole

le abbiamo rese bozzoli vuoti

per raccontare
dobbiamo rigenerare le nostre parole

dobbiamo restituire loro senso
consistenza
colore
suono
odore

e per fare questo dobbiamo farle a pezzi
e poi ricostruirle

nei nostri seminari chiamiamo “manomissione”
questa operazione di rottura e ricostruzione

la parola manomissione ha due significati
in apparenza molto diversi

nel primo significato essa è sinonimo di alterazione
violazione, danneggiamento

nel secondo
che discende direttamente dall’antico diritto romano
(manomissione era la cerimonia in cui uno schiavo veniva liberato)
essa è sinonimo di liberazione
riscatto
emancipazione

la manomissione delle parole include entrambi questi significati

noi facciamo a pezzi le parole
(nel senso di alterarle, violarle)

e poi le rimontiamo
(le manomettiamo nel senso di liberarle dai vincoli
delle convenzioni verbali e dei non significati)

solo dopo la manomissione
possiamo usare le nostre parole per raccontare storie”


(g.c.)

giovedì 27 marzo 2008


mi parli di reale

reali sono tutti i movimenti in cui mi identifico
nel momento in cui mi lascio attraversare e travolgere
discernendo poco o nulla

no …discernendo nulla

tranne l’essere trascinata con furia
dall’illusione dalla rabbia dalla delusione dall’amarezza dall’eccitazione
o da ciò in cui mi prende al momento
dando azione sciocca futile o tutto ciò che vuoi
per chetare quello che al momento è divenuto per parte di me
che ha preso il sopravvento
reale

mi identifico
e mi lascio investire ed abitare

…ed all’evaporazione di tutto
rimango con le mie miserie
annichilita dall’accaduto

reale è anche questo
perché m’attraversa in stilettate sottili

sottili…
e forse fa più male

la giustificazione è solo un meccanismo di mente
per addolcirmi

non sono perfetta
…e la perfezione non è il mio orizzonte

mi muovo attraverso ciò che conosco o mi par di conoscere
mi dà sicurezza
o parvenza d’essa

mi muovo barcollante
aggrappandomi qua e là

…son difficile da sostenere

è difficile sostenermi

venerdì 21 marzo 2008


“…e il beato disse:

la pace sia con voi!
abbiate la mia pace!

state attenti che nessuno vi inganni con parole:

“venite qui” o “venite qua”

il figlio dell’uomo è infatti dentro di voi
seguitelo! “





(vangelo di maria, papiro 8502)

mercoledì 19 marzo 2008






sul mio giaciglio di tenebra
sotto un baldacchino di silenzio
al margine dei sogni
aspetto un uomo


a volte vorrei avere un luogo solo mio


un luogo dove non entra nulla


...un luogo in cui finalmente guardarmi

giovedì 13 marzo 2008


finito di stampare nel mese di aprile 1983
…recita la seconda di copertina

costo lire 4.500

continuo ancora a stupirmi…

è strano il meccanismo che mi porta alla lettura di un libro

ho la prima “chiamata” in libreria
quando m’accade di entrarci ci passo ore
e dal quel luogo di perdizione non ne esco mai con uno solo

da quel momento
se non sono folgorata da sacro fuoco
comincia a far parte delle mie torri
disseminate ovunque per casa
finché non arriva la seconda “chiamata”

prendere tra le mani i mattoni che compongono le torri
ha ormai un sapore rituale

è con religiosità che li prendo in mano
che li tasto
quasi a gustare ciò che di sconosciuto contengono
ignorando totalmente ciò che mi susciteranno

non so da cosa sono animata e cosa mi spinge
a porre la scelta su questo o quello

ah!
…mi piace pensare, e sorrido
che a scegliermi sia Lui
con linguaggi che non hanno nulla di ordinario e consueto
…essere scelta per la seconda volta

amore nato d’improvviso
che resta sopito per giorni mesi anni e fosse anche decenni
…venticinque anni per la precisione tra qualche giorno
per divampare nuovamente in oggi

passione travolgente che durerà
il numero di pagine che lo compongono
facendoci dimenticare tempo e spazio

persi entrambi, Lui ed io

…facendoci penetrare
tra labirinti di parole
in associazioni misti ad intuizioni che si dipanano

sono esausta quando giunge la quarta di copertina
esausta e in assenza di pensieri
mentre lo tengo tra le mani giunte

mi sorprendo ogni volta a pensare
quando la nostra relazione finisce
che cosa avrà mai voluto dire chi ha composto quelle parole
ormai divenute per me evanescenti…

ciò che so, è
che qualsiasi filo di parole
germoglia
…se solo lo si lascia crescere


chissà qual era il mio stato
quando per la prima volta mi chiamò
“illusioni” di r. bach

…e chissà
che seme porrò a dimora da oggi

domenica 9 marzo 2008


devo rispondere

…e m’accompagna la legione per una volta silente

ho un processo a cui sottopormi
e non sono preparata

mi incammino
e mi sento forte della mia logica

il verdetto è:
condanna da eseguirsi immediatamente

vengono armate le balestre
vengono scagliate le frecce
…e arrivano lì
dritte al cuore

la figura s’accascia

…e m’accorgo che anche stavolta
il mio sentimento s’è sacrificato

è stato ucciso per l’ennesima volta

il cuore continua a sanguinare

…e la mente non possiede bende e balsami
per curare

stupita è la mente
ed è la prima volta che ne è consapevole
che il suo solo governo risulta
…non soddisfacente

mercoledì 5 marzo 2008


mira
...e parti dal cuore

domenica 2 marzo 2008


ho aspettato

aspetto

…e sono giunta in questa stagione

attesa
che qualcosa avvenga dall’esterno
per chetare quel desiderio che sconosco
che s’agita dentro

attesa
sciupando quasi un’esistenza
per un movimento d’anima fugace

aspettare devasta
miete aneliti
che se lasciati germogliare
nutrirebbero più e più
del compimento di quest’idea che satura l’attesa