mercoledì 16 gennaio 2008

il mercato della domenica
i visi e i sorrisi
il cedere il passo col volto aperto e curioso
queste facce antiche dagli occhi giovani e giocosi

l’impressione tangibile
che ti sorridano da dentro
…l’espressione facciale
l’ultimo stato di comunicazione

ho tolto le scarpe
e sono entrata nella moschea
un imam recitava il corano nella nicchia dedicata
…l’impressione fortissima
che il divino non ha nomi di uomini
e che puoi trovarlo ovunque

la dualità è parte dell’uomo
e la ricerca d’equilibrio
l’unica strada per tutti gli uomini a qualsiasi latitudine ed in ogni rito

l’equilibrio la serenità la pace
- sono forse sinonimi? -
in un unico desiderio
mentre percorro i tre giri rituali attorno all’antico tronco di gelso
in un monastero sufi

è piccola la mia pallina di filo
che ho lasciato tra le pieghe del tronco di gelso
in ricordo del mio desiderio
…mentre ho coscienza
che sarà grande la fatica
nel provare a realizzarlo

non ci sono più riti
e i desideri sono divenuti voglie

mi segue da un po’ la bimba
m’apostrofa in una lingua che sa di franceseingleseitaliano
chiedendomi il nome

mi regala il suo
in un suono che non riesco ad articolare

mi sorride e m’accarezza il braccio
camminandomi accanto

la guardo
…sorride
mi chiede se può darmi un bacio

ed io l’abbraccio baciandola
come se fosse la mia ancora di salvezza

…non riuscirò a mettere in parole
l’impressione ricevuta
lì dove è sorta non esistono

questa sera dopo cena
ho fatto il bagno turco in una struttura del XVI secolo

sono soverchiata dai passi dalle parole dagli umori delle donne
che prima di me hanno soggiornato in questo luogo

chissà di quanti pianti e sorrisi
è scrigno questo luogo!
…anche se ti consigliano appena entrata
di lasciare tutto fuori

un susseguirsi di stanze illuminate solo da pochissime candele
in un alternarsi di caldo-freddo

la sensazione tangibile di pulizia

dovrei imparare a depurare e pulire
anche i miei pensieri

so che dovrei smettere di scrivere
e smettere di ricordare
è un esercizio sterile
se veramente voglio vivere il qui ed ora

dal giardino del mio albergo
vedo le finestre fiocamente illuminate
della madrassa
gli studenti continuano a studiare anche a quest’ora?
…quanto vale il sapere attraverso le parole?

questa madrassa
è una delle pochissime ormai rimasta aperta
mi si dice
le tante esistenti
sono state trasformate in bazar
sono state cangiate in luoghi commerciali per turisti
…quanto vale il sapere?

la simmetria e il doppio nelle madrasse
la dualità ripresa ovunque
anche con uno specchio d’acqua
lì dove non si è potuto costruire
nei decori e nell’architettura:
non in contrapposizione
ma come poli di un tutt’uno

sorrido:
devo smettere di scrivere e fotografare

tregiugnoduemilasette h 00:40 bukhara

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