lunedì 19 aprile 2010






una sottilissima pellicola mi definisce i confini


tangibile e quasi estranea


chiudo gli occhi e guardo quest'area


è rarefatta


estranea eppur familiare


è una camera stagna con corridoi sottilissimi che aprono verso l'esterno


ma l'ingresso è filtrato


stati sinuosi parossistici e quasi incolore

aprono porte


non c'è nè riconoscimento nè stupore


solo uno svolgersi senza continuità col precedente


non è importante e non c'è bisogno alcuno

di definire giustificare chiedersi catalogare

per codificare indi richiamare per parametri futuri da comparare


l'accadere e l'attenzione


il fluire del tempo su altri orologi

lì dove non hai percezione e non si conta

lì dove tutto non è ordinario


superando strati su strati

quasi fossero dei veli impalpabili che si sollevano

non per tuo volere ma per determina proprie


il pensiero l'unica relazione che ti unisce alle meccaniche ordinare

ma di qualità più raffinata

quasi obbedisse a delle norme essenziali


è puro senza infrastrutture arpeggi e imbellettature


immediato


lo tocchi ed è svanito


l'attenzione nel succedersi di questo dipanarsi


l'esterno arriva a tratti


nell'abbaiare di un cane nella folata di una brezza pungente

misto a qualche associazione legata ad essi o ad aventi passati o ancora da venire


ma è labile

la loro forza smorzata dalla non attenzione


per la prima volta so

di questa natura straordinaria che ho sempre avuto ma mai abitato



...tra qualche giorno, eyjafjallajökull permettendo

un viaggio di ben altra natura





giovedì 8 aprile 2010




teresa

dopo diciotto mesi
di frequentazioni specialissime
non conosco il suo cognome

ha occhi di bimba teresa

in un corpo di ottanta primavere
fa storie per mangiare l'insalata

mi presti una sigaretta?

fumiamo insieme
su un balcone di ringhiera al tepore della sera

teresa mi parla
è la prima volta
e lo fa tra una voluta e l'altra

di una pensione che non le basta
vive sola

di arrotondamenti
attraverso la cura dei gatti
di una sua conoscente inglese

di una biblioteca di quest'ultima
dove si nutre

di respiri e silenzi
dove non si ritrova
ma che vuole fortemente superare

di timidezze e pudori
nel dialogo a più di due

di difficoltà espressive
nel comunicare con parole
ciò che ha molto chiaro nell'interiore

di sana invidia per chi lo sa fare

di
sono già vecchia
non so se riuscirò ma continuo a provare

di
tu mi sollevi ascoltandomi...

la cena è pronta

di
mi presti una sigaretta per casa?

di
prendi il pacchetto così non le sciupi


sono calde le sue mani
mentre mi abbraccia con il suo corpo da uccellino
...e m'accorgo che la sommità del suo capo
non arriva al mio mento


si vedono le stelle stasera

si vedono le stelle stasera