martedì 30 marzo 2010





i fatti

sono storie interessantissime


...ma non molto di più :)

martedì 23 marzo 2010





la mia mente costruisce il mio mondo

i pensieri si dipanano

ne sono il fondamento


al mondo reale appartengo

ma a me in quanto costruzione mentale

non vi appartiene


il vivermi attraverso gli altri

cercando redenzione e rinascita

non porta in nessun luogo


il cambiamento lo esercito

partendo da quella scintilla non inquinata

che sento e mi sprona all'emancipazione


l'evoluzione dall'interno verso l'esterno

da est verso ovest

e non nel suo contrario


la considerazione l'importanza che ricevo e non

non matura il mio esistere

lo annulla


trascendere l'obiettivo


ma sconosco la procedura per il raggiungimento


sono eoni che mi ripeto che l'esterno non deve intaccare il mio essere


esisto, sono, indipendentemente dai movimenti esterni

siano essi apparenti o reali


eppure il mio stato viene ribaltato sempre e comunque

non ho sintesi

solo parziali vedute di un mondo che non esiste

se non nei pensieri che sorgono da eventi

che si trovano ad esistere solo nella manifestazione dei pensieri stessi


il mio mondo non esiste

non ha consistenza

i miei sensi non lo identificano

eppure è capace di rendere il mio vivere sofferente e disordinato


un caos di eventi non accaduti nell'oggettivo

ma capaci di imprimere ferite


l'aver definito a cosa e dove porta?


superare, comunicandomelo con parole

come se fossi esterna a me

cheta

ma è apparente e momentaneo

...derivato forse da un moto di sopravvivenza?


si fa presto a dire

bisogna andare oltre

non fermarsi alla mente e a quel a cui giunge o suggerisce


ma di conosciuto

o almeno credere a quel che di conosciuto diciamo

ho solo la mente, o parte di essa

o raffinando

alcune manifestazioni


i sillogismi le intuizioni le consapevolezze (?) la determina

ciò che accade nei nostri giardini d'anima

le conosciamo le apprendiamo attraverso la mente

palesando ciò detto con pensieri organici richiamati


è così che costruisco il mio mondo, mio proprio e di nessun altro


a nessun altro è permesso di entrare il questo luogo

forse nemmeno al mio essere consapevole

se non quando lo stato di prostrazione profonda è tale

che mi ancoro a dio o al mio essere dio

nell'astro che mi fa tutt'uno con l'uno


pago lo scotto di una educazione cattolica

dove la realizzazione dell'essere è delegata ad un dio fuori di me?

...e per estensione

gli altri l'esterno dio

messi sullo stesso piano?


non ho un buon rapporto

con tutto ciò che la mia mente genera


qual è la differenza

tra i pensieri che si auto generano

e quelli che richiamiamo per comporre sillogismi

o per marcare un evento da porre tra i ricordi?


la qualità?

e quale tra i due è la migliore?


quelli auto generati che istintivamente colloco nella parte di minor qualità

quelli che disturbano

non sono forse il motore che dalla saturazione

portano all'analisi?


la fonte sembra essere la medesima

non ho la percezione che alcuni provengano da destra e gli altri da sinistra

...indistintamente da quel luogo indefinito

che colloco alla sommità del corpo


la mia esistenza nel dipanarsi di pensieri

il mio sentimento e il mio corpo

relegati su un altro piano


nell'atto dello scrivere

il corpo e la percezione emotiva

nel tradurre ciò che la mente partorisce


nessun equilibrio


la mente despota

il corpo e l'emotivo al servizio


perchè talune volte

i pensieri che si generano

in quanto percepiti

risultano estranei all'esser mio?

martedì 16 marzo 2010





imprimo il movimento


faccio un passo seguito da un altro

e ...mi fermo


mi siedo

allungando le gambe che non hanno sentore di fatica

ma mancanza di volontà


la conoscenza diventa schiava nei e dei confronti

ed io non so farne


il mio cesto è piccino

...è senza fondo


deposito lì frammenti che raccolgo

illudendomi di possederli


dimentico

che passeranno oltre

e li calpesterò nel passo successivo


dannazione!


perchè continuo ad avere

questo bisogno irrefrenabile di dire?


chi nutro?


il cesto

può contenere filamenti piccoli

che possono intrecciarsi tra loro?


possono creare un fondo

su cui adagiare frammenti più consistenti dopo?


devo imparare a crescermi

con essenze minuscole


il piccolo non può contenere il grande



evanescenza


il magister osserva

...osserva ma non da indicazioni sul procedere


non è un interlocutore

inutile porre domande


le risposte zampillano dalla sua osservazione


ma le deduzioni a cui arrivo

con speculazione

devono essere sottoposte a vaglio d'esperienza


...ed il protagonista della partita

spero questa volta sia il re

e non un pedone vestito da sua maestà

martedì 9 marzo 2010





girelli

silenzioso e solitario

chino sotto un peso che ti schianta


mi chiedi una sigaretta o un caffè

ed io non so che azione imprimere

per sollevarti un attimo


...un solo attimo

che possa farti vedere altro


i tuoi pensieri inespressi

posso vederli in ognuno dei tuoi capelli scomposti


la sofferenza ti abita

ed io non posseggo contenitori da offrirti

per poter travasare


le lacerazioni per abbandoni

forse le più difficili da superare?


il distillare appartiene l tempo

il passaggio dal nero al bianco al rosso

ha bisogno di volontà e disciplina


...ed il tuo tempo non è il mio tempo

così come la mente e il cuore


tu appartiene a te e te solo

e niente e nessuno di esterno può contaminarti


il nero il passaggio più arduo

e l'essere il centro luminoso

...attingi da lì

cuor mio


ti sto accanto

così come posso

così come so

...a volte ossessiva nella mia sindrome di dio

a volte silente con una carezza o un bacio leggero


...i fiori

in questo rigido inverno

hanno bisogno di cura

venerdì 5 marzo 2010





donne


trasparenti come aquiloni

con indosso il sole

il vento il mare


a cavallo di sogni nell'universo

fiore si fa ogni pensiero


voi che vedete dio in un albero

nell'arcobaleno


voi che amate tra un dolore e l'altro


siamo a casa

dite

quando offrite gli occhi alle stelle


...di che gemete voi?

lunedì 1 marzo 2010




esserci


in luoghi remoti

poggiati su punti cardinali

sconosciuti e mobili


pensieri vengono dispersi

ed immagini li sostituiscono

in uno scenario incolore



un moto sale ed arriva da lì

...dove non conosco origine


e finalmente il respiro diventa leggero