martedì 12 maggio 2009


brindo a te splendida creatura

ti nutro a singhiozzi
alimentando ossessione
diventata parodia

scene inedite e non
si susseguono
arrestandosi e stazionando
nel mentale

sorrido … al diletto che ne deriva

ossessione:
continuo a chiamarla così
ma oramai è vero e proprio trastullo!

architettura di pensieri fittizia
la realtà non sta qui

cosciente del solco
che delimita la realtà nel qui ed ora
e l’ immaginario che la copre


realtà …
ed il cucchiaio non esiste

6 commenti:

uriele.splinder.com ha detto...

ma quale delle due sarà la "vera" realtà?

soloenne ha detto...

tutto ciò che ci abita
attraversandoci
la codifichiamo come realtà

gioiamo e soffriamo con essa
...e non importa se non è oggettiva

distillare solo con il mentale
ti scinde e non raccorda :)

...ho ancora un'infinità di strada
da percorrere :)

Lucio ha detto...

Volevo commentere il post, ma leggendo anche la risposta ho trovato le prime tre righe semplicemente stupende!

ArPa ha detto...

Il cucchiaio non esiste; se esistesse creerebbe realtà stagnanti o vuote, al variare del verso di utilizzo.
Il coltello esiste; taglia, separa, scinde realtà troppo ingombranti per essere vissute.
Adoro i camerieri,perchè hanno a che fare con l'argenteria e perchè da qualche parte qalcuno ha detto che "servire è l'arte suprema".
Fine giornata, i clienti sono tutti andati via. Alzo un calice di vino anche per voi.
Ar.Pa

Lucio ha detto...

Ciao Soloenne.
Le colline erano un po più dolci di quelle della foto,ed essendomi venuta l'esigenza di andare sulla cima di una di queste mi sono incamminato, determinato tanto nella volontà che nel fisico.Una forza non visibile mi costringeva ad andare verso il basso.Ho cercato con tutto me stesso di resistrgli ma non c'è stato niente da fare.man mano che mi trascinava ho realizzato che non era negativa come altre volte che mi trascinava in situazioni di pericolo (burroni, acqua)e poi vedevo che mi faceva deviare dall'obiettivo, ma che comunque finita questa forza l'avrei raggiunto senza grande difficoltà. la forza è cessata quando mi sono ritrovato a valle, per terra ho visto un ciottolo lavorato, ma poi l'ho lasciato lì, alzando l'occhi ho visto delle stele rovinate dal tempo con scritte forse barbariche,(belle quelle cuneiformi della tua foto)ma dopo un primo momente di voglia di decifrarle ho lasciato,ho guardato a sinistra ed ho visto una pieve romanica, ma ho tolto lo sguardo, perchè nella realtà ne ho fatto il "pieno".
Abito tra la toscana e il lazio e per anni ho setacciato la zona in cerca di vestigia antiche.
all'arrivo di gente giuliva, ben lieto per loro, ma io ero contrariato.mi sono svegliato.
Penso che la forza sia stata di ordine magnetico del luogo. Parlandone con una amica, mi ha detto che è una forza che mi costringerà ad un lavoro nel mio profondo, chissà?Un grande saluto,ciao.

soloenne ha detto...

...credo che nulla capiti per caso
caro lucio :)

il tuo passaggio per quella via tra le innumerevoli che avevi
forse oggi non sai ancora spiegarlo
...quel ciottolo che non hai raccolto
...chissà
magari domani ti dirà parecchie cose quando ci tornerai con il cuore e la mente :)

...mi è sembrato di passeggiare insieme a te :)