lunedì 16 novembre 2009






scese fino al settimo gradino della scala
e tese l'orecchio

si muoveva in punta di piedi per non svegliar nessuno

proprio come pensava

uno parte in tromba
si smarrisce coraggiosamente nell'ignoto
prende alcune risoluzioni valide
quanto contraddittorie
sbanda
e finisce per non tornare

si sedette sul settimo gradino

i suoi pensieri si urtavano
si accavallavano
oppure si allontanavano gli uni dagli altri

come le placche della crosta terrestre
tutte impegnate a slittare su quella roba scivolosa e calda
che c'è sotto

sul mantello incandescente

è spaventosa questa storia delle placche impazzite
sulla superficie della terra

non c'è verso di farle star ferme

la tettonia a placche
si chiama così

la tettonica dei pensieri

gli slittamenti continui e ogni tanto
inevitabilmente
il pigia pigia

a cosa serve una pietra di basalto per cantare?

ah, il basalto

quando le placche si discostano
fuoriesce il basalto
quando si sovrappongono, fuoriesce qualcos'altro

il... ?

la... ?

l'andesite

proprio così, l'andesite

e perchè questa differenza?

mistero

seduto su un gradino di legno
alle tre di notte passate
aspettava che le placche si assestassero

si passo le mani sugli occhi

stava arrivando al punto in cui la rete dei pensieri
diventava una tale ammucchiata
da non poterci nemmeno infilare un ago

il grande bisogno era l'acqua
le maree
quelle vaste
oceaniche

l'oceano che raffredda la lava

anche se il fondo dell'oceano non è calmo come si pensa

fosse, fratture...

e magari in fondo in fondo
si trovano persino delle specie animali
sconosciute e ripugnanti

- dovresti andare a dormire, dico sul serio

a t. la tettonica a placche non era mai interessata
eppure gliene aveva parlato varie volte

non gli andava di farsi trovare lì al suo ritorno

salì rapidamente al secondo piano
aprì la finestra per rinfrescare l'aria
e si coricò
...sapeva che il sonno
sarebbe tardato ad arrivare

2 commenti:

Lucio ha detto...

Turbinio d'aria in cielo
correnti infuocate sotto terra
pensieri intrecciati coll'esterno
stati d'animo intrigati all'interno.

Come sopra come sotto!
fermarsi sullo scalino e,
poi al momento giusto
viaggiare a vista.
Bella la tettonica a zolle,
bisognerebbe saltare,
come gli orsi polari
quando la banchisa
si frantuna.
Carino" smarrirsi coraggiosamente nell'ignoto" Ciao

uriel ha detto...

Quando il noto è certo
l'incerto potrebbe essere preferibile.
In fondo al vaso di Pandora
cìè qualcosa che mai si estingue.