mercoledì 2 luglio 2008


il domani di ieri è arrivato
e non riesco ad imprimere azione

il numero è lì
che mi guarda dal display

è solo un minuscolo movimento
per il mio pollice

ma rimane fermo in sospensione
mentre i battiti del mio cuore sono in accelerazione
sempre di più

so che quel movimento può imprimere una svolta al mio divenire
da tempo in stasi
…è il momento della scelta

e la paura del possibile
è quasi più terribile del buio di questi anni

questo buio oramai conosciuto
dove i passi sono divenuti agevoli
per aver ripercorso enne volte lo stesso giro
per aver ripercorso enne volte lo stesso dolore
in tutti i suoi colori ed umori

…sempre uguale sempre diverso
perché è l’ultimo che ricordi

e l’ultimo è sempre il più intenso
perché è l’ultimo che vivi

il numero…

porre fine a questo dolore conosciuto
per incontrarne uno nuovo nuovissimo
…aver questa certezza non conforta

l’ho mandato in memoria il numero a furia di guardarlo
ed i miei demoni s’agitano s’affollano urlano
tutti insieme

…e mi perdo
non riuscendo ad ascoltarne alcuno

…mentre continuo a tener d’occhio il numero
quasi che volessi s’attivasse da solo

…quasi che volessi farlo sparire

2 commenti:

Anonimo ha detto...

attesa fatta di stelle che dipingono arabeschi sulla tua pelle, con acqua fresca di notte, densa d'assenza di suono.

tuonante, sorda attesa.

così immagino d'intuito il tuo sguardo, sospeso su quel numero.

ivanpuntodietro

Anonimo ha detto...

se il dolore ci constringe necessariamente ad imparare, allora una pena inferiore non mi tange e di una superiore vorrei pagare solo la differenza.
Ar.Pa