è una sera d’estate
il fine cena in quel ristorante di balata
si protrae stanco
allegria forzata e parole estive di sprecano
non siamo più capaci di dialogare
noi adulti
i luoghi comuni e gli intellettualismi abbondano
i due bimbi che partecipano
da quando è iniziata la cena si sono collocati vicino a me
ed io stanca di allegria e parole estive
mi sono raccordata a loro
siamo collocati all’altra estremità del lungo tavolo
e riempiamo il copritavolo di carta
di improbabili animali e fiori fantastici
abbiamo una sola penna
e a turno aggiungiamo un particolare
ad un pesce con la maschera da sub
o ad una stella che regge un palloncino
il bla bla bla cerca di coinvolgermi
…non ne ho voglia
ed il mare è ad un respiro da me
propongo ai bimbi di spostarci sul muretto
il mare è lì
che gioca con il suo movimento eterno
placidamente
con le rocce emerse illuminate dal lampione
ehi!
ma ci sono i pesciolini!
guarda!
ma sono milioni milioni!
sono eccitati
mentre io bevo il loro stupore
…il mio non so quando e dove l’ho perso
d. ha cinque anni
improvvisamente si abbarbica alle mie gambe
puntando il dito su una sagoma rocciosa
è un coccodrillo che si muove verso di noi!
cerco di rassicurarlo
cercando di spiegare che è solo il movimento dell’onda
e il gioco di luce del lampione
che crea quella suggestione
g. ha qualche anno in più
ma l’illusione è troppo interessante per lasciar correre
l’eccitazione raggiunge vertici parossistici
dico che i coccodrilli non vivono a queste latitudini
e non in acqua salata
…ho la nettissima percezione che queste spiegazioni
infine
non soddisfino nemmeno me
sommersa come sono
dalla loro eccitazione paura e gioia insieme
gli occhi sfavillano
…e finalmente
vedo il coccodrillo anch’io
si muove languido
con i suoi occhietti che un po’ compaiono e un po’ spariscono
così come il corpo e la coda
seguendo il ritmo dell’antica canzone del mondo
è quasi passato un anno
in quest’estate che ha sapore d’autunno
non aspetto altro
che incontrare i bimbi e il nostro coccodrillo…
il fine cena in quel ristorante di balata
si protrae stanco
allegria forzata e parole estive di sprecano
non siamo più capaci di dialogare
noi adulti
i luoghi comuni e gli intellettualismi abbondano
i due bimbi che partecipano
da quando è iniziata la cena si sono collocati vicino a me
ed io stanca di allegria e parole estive
mi sono raccordata a loro
siamo collocati all’altra estremità del lungo tavolo
e riempiamo il copritavolo di carta
di improbabili animali e fiori fantastici
abbiamo una sola penna
e a turno aggiungiamo un particolare
ad un pesce con la maschera da sub
o ad una stella che regge un palloncino
il bla bla bla cerca di coinvolgermi
…non ne ho voglia
ed il mare è ad un respiro da me
propongo ai bimbi di spostarci sul muretto
il mare è lì
che gioca con il suo movimento eterno
placidamente
con le rocce emerse illuminate dal lampione
ehi!
ma ci sono i pesciolini!
guarda!
ma sono milioni milioni!
sono eccitati
mentre io bevo il loro stupore
…il mio non so quando e dove l’ho perso
d. ha cinque anni
improvvisamente si abbarbica alle mie gambe
puntando il dito su una sagoma rocciosa
è un coccodrillo che si muove verso di noi!
cerco di rassicurarlo
cercando di spiegare che è solo il movimento dell’onda
e il gioco di luce del lampione
che crea quella suggestione
g. ha qualche anno in più
ma l’illusione è troppo interessante per lasciar correre
l’eccitazione raggiunge vertici parossistici
dico che i coccodrilli non vivono a queste latitudini
e non in acqua salata
…ho la nettissima percezione che queste spiegazioni
infine
non soddisfino nemmeno me
sommersa come sono
dalla loro eccitazione paura e gioia insieme
gli occhi sfavillano
…e finalmente
vedo il coccodrillo anch’io
si muove languido
con i suoi occhietti che un po’ compaiono e un po’ spariscono
così come il corpo e la coda
seguendo il ritmo dell’antica canzone del mondo
è quasi passato un anno
in quest’estate che ha sapore d’autunno
non aspetto altro
che incontrare i bimbi e il nostro coccodrillo…
1 commento:
:-)
.W
Posta un commento