martedì 16 marzo 2010





imprimo il movimento


faccio un passo seguito da un altro

e ...mi fermo


mi siedo

allungando le gambe che non hanno sentore di fatica

ma mancanza di volontà


la conoscenza diventa schiava nei e dei confronti

ed io non so farne


il mio cesto è piccino

...è senza fondo


deposito lì frammenti che raccolgo

illudendomi di possederli


dimentico

che passeranno oltre

e li calpesterò nel passo successivo


dannazione!


perchè continuo ad avere

questo bisogno irrefrenabile di dire?


chi nutro?


il cesto

può contenere filamenti piccoli

che possono intrecciarsi tra loro?


possono creare un fondo

su cui adagiare frammenti più consistenti dopo?


devo imparare a crescermi

con essenze minuscole


il piccolo non può contenere il grande



evanescenza


il magister osserva

...osserva ma non da indicazioni sul procedere


non è un interlocutore

inutile porre domande


le risposte zampillano dalla sua osservazione


ma le deduzioni a cui arrivo

con speculazione

devono essere sottoposte a vaglio d'esperienza


...ed il protagonista della partita

spero questa volta sia il re

e non un pedone vestito da sua maestà

2 commenti:

Lucio ha detto...

Bel passo aver acquisito il ruolo del Magister...ma serve ancora vagliare le sue osservazioni?
o essere la regina della partita! Ciao.

Uriel ha detto...

Stallo! ;)