imprimo il movimento
faccio un passo seguito da un altro
e ...mi fermo
mi siedo
allungando le gambe che non hanno sentore di fatica
ma mancanza di volontà
la conoscenza diventa schiava nei e dei confronti
ed io non so farne
il mio cesto è piccino
...è senza fondo
deposito lì frammenti che raccolgo
illudendomi di possederli
dimentico
che passeranno oltre
e li calpesterò nel passo successivo
dannazione!
perchè continuo ad avere
questo bisogno irrefrenabile di dire?
chi nutro?
il cesto
può contenere filamenti piccoli
che possono intrecciarsi tra loro?
possono creare un fondo
su cui adagiare frammenti più consistenti dopo?
devo imparare a crescermi
con essenze minuscole
il piccolo non può contenere il grande
evanescenza
il magister osserva
...osserva ma non da indicazioni sul procedere
non è un interlocutore
inutile porre domande
le risposte zampillano dalla sua osservazione
ma le deduzioni a cui arrivo
con speculazione
devono essere sottoposte a vaglio d'esperienza
...ed il protagonista della partita
spero questa volta sia il re
e non un pedone vestito da sua maestà
2 commenti:
Bel passo aver acquisito il ruolo del Magister...ma serve ancora vagliare le sue osservazioni?
o essere la regina della partita! Ciao.
Stallo! ;)
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