martedì 23 marzo 2010





la mia mente costruisce il mio mondo

i pensieri si dipanano

ne sono il fondamento


al mondo reale appartengo

ma a me in quanto costruzione mentale

non vi appartiene


il vivermi attraverso gli altri

cercando redenzione e rinascita

non porta in nessun luogo


il cambiamento lo esercito

partendo da quella scintilla non inquinata

che sento e mi sprona all'emancipazione


l'evoluzione dall'interno verso l'esterno

da est verso ovest

e non nel suo contrario


la considerazione l'importanza che ricevo e non

non matura il mio esistere

lo annulla


trascendere l'obiettivo


ma sconosco la procedura per il raggiungimento


sono eoni che mi ripeto che l'esterno non deve intaccare il mio essere


esisto, sono, indipendentemente dai movimenti esterni

siano essi apparenti o reali


eppure il mio stato viene ribaltato sempre e comunque

non ho sintesi

solo parziali vedute di un mondo che non esiste

se non nei pensieri che sorgono da eventi

che si trovano ad esistere solo nella manifestazione dei pensieri stessi


il mio mondo non esiste

non ha consistenza

i miei sensi non lo identificano

eppure è capace di rendere il mio vivere sofferente e disordinato


un caos di eventi non accaduti nell'oggettivo

ma capaci di imprimere ferite


l'aver definito a cosa e dove porta?


superare, comunicandomelo con parole

come se fossi esterna a me

cheta

ma è apparente e momentaneo

...derivato forse da un moto di sopravvivenza?


si fa presto a dire

bisogna andare oltre

non fermarsi alla mente e a quel a cui giunge o suggerisce


ma di conosciuto

o almeno credere a quel che di conosciuto diciamo

ho solo la mente, o parte di essa

o raffinando

alcune manifestazioni


i sillogismi le intuizioni le consapevolezze (?) la determina

ciò che accade nei nostri giardini d'anima

le conosciamo le apprendiamo attraverso la mente

palesando ciò detto con pensieri organici richiamati


è così che costruisco il mio mondo, mio proprio e di nessun altro


a nessun altro è permesso di entrare il questo luogo

forse nemmeno al mio essere consapevole

se non quando lo stato di prostrazione profonda è tale

che mi ancoro a dio o al mio essere dio

nell'astro che mi fa tutt'uno con l'uno


pago lo scotto di una educazione cattolica

dove la realizzazione dell'essere è delegata ad un dio fuori di me?

...e per estensione

gli altri l'esterno dio

messi sullo stesso piano?


non ho un buon rapporto

con tutto ciò che la mia mente genera


qual è la differenza

tra i pensieri che si auto generano

e quelli che richiamiamo per comporre sillogismi

o per marcare un evento da porre tra i ricordi?


la qualità?

e quale tra i due è la migliore?


quelli auto generati che istintivamente colloco nella parte di minor qualità

quelli che disturbano

non sono forse il motore che dalla saturazione

portano all'analisi?


la fonte sembra essere la medesima

non ho la percezione che alcuni provengano da destra e gli altri da sinistra

...indistintamente da quel luogo indefinito

che colloco alla sommità del corpo


la mia esistenza nel dipanarsi di pensieri

il mio sentimento e il mio corpo

relegati su un altro piano


nell'atto dello scrivere

il corpo e la percezione emotiva

nel tradurre ciò che la mente partorisce


nessun equilibrio


la mente despota

il corpo e l'emotivo al servizio


perchè talune volte

i pensieri che si generano

in quanto percepiti

risultano estranei all'esser mio?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao, Astro
:-)

Uriel ha detto...

Che groviglio!
Però, sei brava ad esprimenre compiutamente quello che percepisci :)

Quanto alle tue domande, solo come spunto alla riflessione,ti suggerisco un'occhiata qui

Anonimo ha detto...

...non sei il primo che mi consiglia "verso un'ecologia della mente"

sarà forse giunto il momento
di leggerlo? :)

grazie

n

Lucio ha detto...

L'essere aggiusta e compone i pensieri del sociale. I pensieri autogenerati sono nuova creazione, sono miei? Si.
Forse non danno la soddisfazione attesa? Forse perchè non sono lo scopo nostro più profondo.
Questo commento mi sembra un autoriflessione. Che le cose comunque diventano più chiare.
Ciao a presto