lunedì 19 aprile 2010






una sottilissima pellicola mi definisce i confini


tangibile e quasi estranea


chiudo gli occhi e guardo quest'area


è rarefatta


estranea eppur familiare


è una camera stagna con corridoi sottilissimi che aprono verso l'esterno


ma l'ingresso è filtrato


stati sinuosi parossistici e quasi incolore

aprono porte


non c'è nè riconoscimento nè stupore


solo uno svolgersi senza continuità col precedente


non è importante e non c'è bisogno alcuno

di definire giustificare chiedersi catalogare

per codificare indi richiamare per parametri futuri da comparare


l'accadere e l'attenzione


il fluire del tempo su altri orologi

lì dove non hai percezione e non si conta

lì dove tutto non è ordinario


superando strati su strati

quasi fossero dei veli impalpabili che si sollevano

non per tuo volere ma per determina proprie


il pensiero l'unica relazione che ti unisce alle meccaniche ordinare

ma di qualità più raffinata

quasi obbedisse a delle norme essenziali


è puro senza infrastrutture arpeggi e imbellettature


immediato


lo tocchi ed è svanito


l'attenzione nel succedersi di questo dipanarsi


l'esterno arriva a tratti


nell'abbaiare di un cane nella folata di una brezza pungente

misto a qualche associazione legata ad essi o ad aventi passati o ancora da venire


ma è labile

la loro forza smorzata dalla non attenzione


per la prima volta so

di questa natura straordinaria che ho sempre avuto ma mai abitato



...tra qualche giorno, eyjafjallajökull permettendo

un viaggio di ben altra natura





2 commenti:

Lucio ha detto...

Buon viaggio! e buona esperienza.

Uriel ha detto...

A me eyjafjallajökull ha regalato un supplemento di vacanza e non mi è disp9iaciuto affatto!
Ti auguro che il viaggio di fuori contribuisca al tuo viaggio di dentro regalandoti altre bellissime esperienze spirituali :)