giovedì 19 giugno 2014





ha una sua solitudine lo spazio
solitudine il mare
e solitudine la morte

eppure tutte queste son folla
in confronto al quel punto profondo
segretezza polare
che è un'anima al cospetto di se stessa:

infinità finita

"e. dickinson"


...son qui
aspettando un movimento

3 commenti:

Daoist ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Daoist ha detto...

soli, soliudine, infinito, infinità...

L'immagine " Se uo vuoto, dove potrà poggiare il granello di sabbia ?"

NB: il commento precedente rimosso conteneva errori di battitura.

Uriel ha detto...

Quel punto è l'inaccessibile all'altrui sguardo e giudizio e che anche se fosse raccontato sarebbe altro. E' l'io profondo, almeno quello cosciente,ed è quello, credo, che ci da il sentimento di identità. Leggendo E. Dickinson che tu qui riporti mi viene da riflettere sui sentimenti che la solitudine ispira, quella dello spazio per me è essenzialmente stupore attonito e non mi tocca più di tanto. La solitudine del mare, che poi è diversa quella dell'alba da quella del tramonto, è per me allegra, propositiva e struggente. La solitudine dei monti mi ispira un profondo senso di pace e di raccoglimento. Il pensiero della solitudine della morte mi mette angoscia. La solitudione dell'incomunicanìbilità mi ispira rabbia, senso di impotenza e incompletezza. Riguardo al movimento, se non è risposta a un movimento esterno è un atto decisionale e dipende solo da te.