lunedì 31 marzo 2008


“le nostre parole sono spesso prive di significato

ciò accade
perché le abbiamo consumate, estenuate
svuotate con uso eccessivo
e soprattutto inconsapevole

le abbiamo rese bozzoli vuoti

per raccontare
dobbiamo rigenerare le nostre parole

dobbiamo restituire loro senso
consistenza
colore
suono
odore

e per fare questo dobbiamo farle a pezzi
e poi ricostruirle

nei nostri seminari chiamiamo “manomissione”
questa operazione di rottura e ricostruzione

la parola manomissione ha due significati
in apparenza molto diversi

nel primo significato essa è sinonimo di alterazione
violazione, danneggiamento

nel secondo
che discende direttamente dall’antico diritto romano
(manomissione era la cerimonia in cui uno schiavo veniva liberato)
essa è sinonimo di liberazione
riscatto
emancipazione

la manomissione delle parole include entrambi questi significati

noi facciamo a pezzi le parole
(nel senso di alterarle, violarle)

e poi le rimontiamo
(le manomettiamo nel senso di liberarle dai vincoli
delle convenzioni verbali e dei non significati)

solo dopo la manomissione
possiamo usare le nostre parole per raccontare storie”


(g.c.)

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