mercoledì 9 marzo 2011






"raprì l'occhi e subito li richiuì

da tempo gli capitava 'sta specie di rifiuto dell'arrisbiglio
che non era per prolungare qualichi sogno piacevole
che oramà gli capitava di fari sempri cchiù raramenti
no
era pura e semprici gana
di restare ancora tanticchia dintra al pozzo scuro
profunnu e càvudo del sonno
ammucciato propio in funno in funno
indove sarebbi stato impossibile che qualichiduno
l'attrovasse"

mi son lasciata andare
è ora che ti lasci andare

...è il soggetto che fa la differenza

è ora che io ti lascia andare

son io che t'abbandono
e non m'abbandono più a te
per non sentirmi più abbandonata

il ricordo ha la capacità di non farmi vivere
ciò che realmente va vissuto:
il presente
nella sua intierezza

perdermi nel ricordo godendo nel ricordare
perdermi in proiezioni del ricordo che non sarà ...sapendolo
annullo l'ora

mi lascia questo stato un sapore malinconicamente amaro

ricordo traditore
ti dico
mi ferisci
m'infliggi la più crudele delle sofferenze
...e ho fatto tutto da me

sciupo sapendo di sciupare

il mio mentale è bravo!
è un abile costruttore
...peccato che edifichi sempre su terreno sabbioso

devo cambiar architetto costruttore e direttore lavori?

il desiderio è femmina
e parte dal cuore

2 commenti:

johakim ha detto...

Il lasciare andare è cosa difficile. Restiamo abbarbicate su cattedrali di "forse", di "chissà", in definitiva di grandi speranze.
Costruire con malgame d'acciaio non è nella nostra natura. Noi siamo aria e sogni, caldi come le mani di una madre.
Lasciar andare però significa crescere ed amare le gambe sulle quali camminiamo.
Un abbraccio
Joh

Daoist ha detto...

Lasciarsi andare...lascia lavorare il tempo. E col tempo si capiranno gli eventi che sono stati, così si potranno capire quelli su cui basare le proprie aspettative;senza però eccedere. Bisogna imparare a seguire la "Via di mezzo" in ogni desiderio.