martedì 28 febbraio 2012






la donna è sofferente
stanca si abbandona mentre l'uomo
passandole accanto le accarezza distratto i capelli

c'è una donna anziana a tenerle la mano
la conforta così, senza parole

il suo ventre è gonfio screpolato e malaticcio
così come il resto del suo corpo
...un corpo che aspetta la metamorfosi
la sua?

mi ritrovo lì e non so perché
ai piedi della donna distesa che mi guarda con una sola scintilla negli occhi
...mi sento estranea eppur partecipe

ad un tratto un grido
non mi ha spaventato lo aspettavo
e mi ritrovo con metà corpicino partorito tra le mani

con ansia che non ha pazienza
la donna mi chiede se è maschio o femmina
le rispondo che non so
è solo metà del corpo che ho visibile l'altra metà è ancora in lei
ho ancora bisogno di un altro suo ultimo sforzo per dire

esegue
secondo leggi che ci governano e non possiamo governare
e mi ritrovo un nuovo essere tra le braccia

pulita e pura
con occhi che già sanno
mi guarda

alice!

ci ritroviamo a dire all'unisono con la donna
mentre guardo madre e figlia
l'una mentre va verso la vita l'altra che l'abbandona

alice...

e questa volta so che è alice!

6 commenti:

johakim ha detto...

Un sogno raccontato leggero come una piuma. La nuova vita e l'antica, uno il proseguimento dell'altra.
Alice è un bellissimo nome... sa di favola.

Un forte abbraccio
Joh

Daoist ha detto...

Il ventre rappresenta la Terra, la sua pienevolezza di vita...come la donna partoriente. Bella l'immagine della signora che l'assiste ha il senso della provvidenza che non abbandona mai.

Tuttavia non ho compreso la dinamica finale:"...la donna mentre guardo madre e figlia l'una mentre va verso la vita l'altra che l'abbandona alice...
e questa volta so che è alice!"
Ritornerò a rileggere con più clama, e forse comprenderò (?)

soloenne ha detto...

"l'inconscio ci comunica coi sogni
frammenti di verità sepolte"

sono arrivata ad un punto del mio viaggio
in cui avevo bisogno di ri-nascere

forse ero già ri-nata
ma avevo necessità di visualizzare
perché l'attaccamento ad antiche abitudini
mi faceva dubitare di esserlo

il sogno mi ha fatto prendere atto

il passaggio della vecchia me
oramai logora e stanca
che partorisce dopo lunga gestazione, portandone i segni
una creatura nuova

il nuovo viaggio ha inizio
con la presa in carico di questa nuova vita
...la mia

l'uomo chissà perché mi ricorda
il mio papà

alice, oltre lo spechio

Uriel ha detto...

Si, sembra un sogno di quelli che ricapitolano, che condensano in poche scene e sensazioni un lungo monologo interiore. Ci sono molti elementi: la parziale solitudine (l'uomo "padre" che accarezza i capelli ma è distratto), assenza però equilibrata dalla presenza della donnna anziana che è talmente partecipe da non aver bisogno di parole per dare conforto.L'uomo è il tuo Io razionale? C'è perche deve esserci, ma non può fare nulla. Alla donna anziana sembrerebbe affidato il compito di, reggere il filo della storia, è quella che da continuità e collegamento, atttraversol la mano stretta, tra il momento contingente e il corso della vita con tutti i suoi attori. Non emergno particolari sentimenti nei confronti della donna anziana, c'è forse gratitudine, non so, sembra una presenza scontata, indispensabile per dare compiutezza al quadro. Infine, il parto, il nuovo che emerge. Un percorso di sofferenza, talmente stentato che rischia di restare incompiuto, che dapprima si manifesta solo come possibilità indefinita (machio o femmina, la richiesta di connotazione più elementare). Un parto sofferto, di cui si desidera ardentemente l'epilogo, tanto da generare ansia.La madre è stanca, esausta, logorata da un lungo combattimento, vuole finire, ma non vuole andarsene prima di aver portato a termine il cambiamento imposto dal destino.E infine, eccolo il prodotto, non si poteva aspettarsi di meglio. C'è già tutto quello che serve per continuare: un cuore puro, energia, conoscenza e risolutezza. E' femmina, genererà a sua volta quando sarà il momento. Si va avanti. Finalmente il riposo.

soloenne ha detto...

grazie uriel
...semplicemenete

Anonimo ha detto...

E' come un ritorno...questo presuppone una ritrovatta innocenza, un natura che si risveglia in noi, originaria.
E' come un seme piantato dall'origine, profondmente, dentro di noi.