- immagina un uccello posato su un ramo sottile - dice
il ramo ondeggia al vento che soffia forte
e il campo visivo dell'uccello che è lì sopra
ondeggia insieme al ramo
mi segui?
annuisco
come pensi che possa fare quell'uccello
a stabilizzare il suo campo visivo?
scuoto la testa
- non lo so
- muove anche lui la testa su e giù
cercando di sintonizzarsi abilmente
con l'ondeggiare del ramo
prova in un giorno di vento forte
a osservare bene gli uccelli
io li vedo spesso da questa finestra
non pensi che debba essere terribilmente stancante
una vita così?
sempre ad agitare la testa cercando di adattarsi
all'ondeggiare del ramo su cui si è posati?
- si, lo penso
- ma gli uccelli ci sono abituati
per loro è una cosa molto naturale
che riescono a fare senza nemmeno esserne consapevoli
perciò non si stancano mai
quanto noi potremmo immaginare
però io sono un essere umano
quindi a volte mi prende la stanchezza
- anche lei è ferma su qualche ramo?
- si, e a volte il vento è molto forte
...sul prunus si intuisce un biancore imminente
il mio bicchiere screziato attende la primavera
4 commenti:
Penso che a volte si debba lasciarci andare agli accadimenti proprio come fa l'uccello sul ramo. Lui si lascia al vento senza contrastarlo, in armonia con lui con il corpo e con la mente, inconsapevolmente parte della natura anche se il vento ci trafigge.
La primavera è imminente e si avverte il colore ed il profumo dei germogli sugli alberi.
Il tuo bicchiere avrà modo di dissetarti, ne sono certa.
Un grande abbraccio
Joh
E se uno chiudesse gli occhi e lasciasse che per un po' il Mondo oscilli per proprio conto?
Immagino il sole che abbraccia all'orizzonte la terra, e che in quello spazio si ripropone in eterno... spiritualità e materialità, uomo e divino.
Sento la mancanza di tutti... anche dei tuoi scritti. Oggi ho le lacrime in tasca.
Joh
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