giovedì 31 marzo 2011




dopo tre giorni di assenza dal giorno
finalmente esco fuori

accarezzo i fiori sbocciati in giardino
stupendomi della profusioni di colori
e la perfezione delle forme
godendo il momento

quasi

quasi
se l'allunghi nel pronunciarla nel pensiero
ha un suono che mi riporta all'arabo e al deserto
all'immensità
dove le stelle si specchiano nella sabbia
se sai guardare

quasi

quas ar
è enorme la distanza che ci separa

quasi
ed è il paletto che la mente mette al mio cuore
quando per un infinitesimo istante gusta il sapore

desidero scrivere una nuova pagina
omettendo il quasi
...più tardi imparerò ad interrogarlo

4 commenti:

johakim ha detto...

Il profumo ed il calore del deserto è un immagine che mi accompagna spesso.
Spero che il tuo "quasi" si allunghi abbastanza da avvolgere ciò che desideri.
Un abbaraccio
Joh

Daoist ha detto...

Tento di interpretare...l'acqua scorre, il deserto è un continuo mutare di forme e...
E'continuo chiacchierio di esseri viventi...
La primavera ripropone la vita, le distanze sembrano difficili da colmare, ed un "quasi" che si ripete.
Desideri, come pensieri da riempire,realizzare ???

Anonimo ha detto...

Dobbiamo sempre cercare di vivere ogni evento con la massima disponibilità, semplicità e spontaneità...

Uriel ha detto...

Forse la completezza consiste nell'accettare pienamente l'incompletezza?